''Cosa c'è? Ho qualcosa sul viso per caso?''''AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH...''
.:Descrizione fisica: In vita era stata una ragazza superbamente bella. Biondi e lunghi capelli dorati ricadevano fin sotto i suoi seni perfetti, la pelle nivea risplendeva alla luce del sole e della luna, e un sorriso da mozzare il fiato ornava un viso che faceva pensare si stesse guardando un angelo. E persino alla fine della sua creazione, persino alla sua ''nascita'', risultava troppo bella con quei lunghi capelli divenuti bianchi per l'assenza improvvisa di melanociti e le cicatrici che percorrevano una pelle che seppur ''morta'' risultava fin troppo appetibile. [+] [+] Fu per questo che Victor decise di tagliare i suoi capelli, da solo, lui che in vita sua non aveva mai tagliato neppure i propri. Il risultato non fu terrificante come aveva sperato, ma certamente rendeva meglio il suo nuovo aspetto, giovava meno al suo nuovo viso, sottolineava di più le orride cicatrici... e lui fu soddisfatto. È per questo che i capelli di Leben appaiono ora costantemente disordinati, ovviamente privi di vita, con un taglio che non fa che mostrare al mondo le cicatrici più che evidenti che le deturpano il viso, rimasto pur sempre bello ma decisamente meno dolce. Gli occhi che un tempo erano di un meraviglioso blu, ora appaiono inumani, con sclere nere e iridi bianche che presentano un'eterocromia centrale di colore grigio. Il sorriso che prima la faceva sembrare un angelo, ora fa pensare a chiunque lo veda una sola brevissima parola: morte, ciò per via dei canini affilati come lame (sia inferiori che superiori) che ''arricchiscono'' la dentatura bianchissima. Altro particolare, meno visibile ma decisamente orrendo, è la sua lingua: presenta dei punti a croce neri come il peccato, posti in orizzontale lungo quella che un tempo doveva essere la punta mozzata. Il taglio fa pensare che essa sia stata asportata di netto, per poi essere ricucita a un altro pezzo di carne extra che aggiunge cinque centimetri buoni all'organo, rendendolo quantomeno inquietante. Il corpo è quello che era stato in vita: seni perfetti e tondi, sedere non da meno, tonicità in ogni anfratto... ma cicatrici su cicatrici a rovinare il quadro idilliaco. La pelle, infine, è così diafana da risultare lattea e mostrare distintamente -se la si osserva da vicino- il reticolato di capillari e vene nascoste sotto la superficie. L'unica qualità che forse la rende meno inquietante è che, al di là delle cicatrici, si presenta liscia e morbida al tatto come poche cose al mondo, mostrando di rado la screpolatura che ci si potrebbe aspettare da un "quasi" cadavere.L'abbigliamento tipo non presenta molte varianti eccetto che a scuola. A eccezione del caso, infatti, indossa quasi costantemente l'unico straccio con cui era stata rapita (non scandalizzatevi... i cadaveri, seppur viventi, difficilmente sudano, e in ogni caso l'odore di morte camuffa un minimo) e che Victor si premurava di rimetterle addosso alla fine di ogni esperimento perché "la rendeva meno disgustosa ai suoi occhi". Lo straccio sopracitato è un vestitino da sera nero, in seta, più simile effettivamente a una camicia da notte. A completare il quadro ci sono una collana preziosa con un grosso rubino al centro (che si apre come un porta-gioie) e un boa di piume di struzzo bianche che non fanno altro che farla apparire come... un cadavere aristocratico, forse? [+] Oltre questo, predilige uno stile elegante, forse un po' "antiquato", con una passione spiccata per gli abiti da sera.Quando è a scuola, invece, si traveste utilizzando una lunga parrucca violacea, del cerone per coprire le cicatrici, una fascia per contenere la terza di seno e un abbigliamento abbastanza particolare che (nonostante normalmente sia l'esatto contrario) la fa apparire molto più giovane della sua età. Non indossa mai biancheria..:Descrizione psicologica: Si narra che gli zombie siano creature senz'anima né coscienza, cadaveri in stato di decomposizione che vagano senza meta divorando qualsiasi cervello umano gli capiti a tiro (e non servito su un piatto); nati da riti di dubbie origini, magia nera e quant'altro, nati per tormentare gli stessi umani, privi di qualsivoglia intelligenza e soprattutto di ciò che li rendeva a loro volta vivi: un'anima. Ma se si andasse a indagare sulle loro effettive origini si scoprirebbe, probabilmente, che la maggior parte delle volte le cose sono leggermente diverse, e lo sono più che mai se ci si ritrova dinanzi a un cadavere ''vivente'' nato dagli esperimenti di un pazzo... che poi sarebbe proprio il seguente caso. Partiamo da un presupposto: Leben è tutto, davvero tutto, fuorché priva d'intelletto e coscienza di sé. La perdita di ciò che viene definito ''anima'', non ha infatti modificato il suo cervello in alcun modo se non rendendo le sue funzioni vitali praticamente nulle e limitate esclusivamente al rinnovo continuo delle cellule (per evitare la decomposizione), all'attività dell'intero sistema motorio (per garantire il movimento) e parzialmente di quello nervoso (le cui percezioni sono spesso "anestetizzate" e distorte). Nonostante il suo cervello non abbia subito troppe modifiche a livello effettivo però, poiché rimasto ampiamente funzionante, la psiche di Leben è per forza di cose mutata rispetto a quando era umana. Ad esempio, la solarità che la caratterizzava in vita, è ora cambiata in un insensato, macabro, quanto di cattivo gusto per i più, ''umor nero''. Leben ride del proprio aspetto, ride delle reazioni che ciò suscita negli altri, ride della paura, della morte, e di tutte quelle cose che certamente, di solito, non suscitano ilarità in molti. È curiosa, egoista, perversa; appassionata di tutto ciò che è "anormale" o grottesco. Il fatto che non abbia bisogno di dormire la porta ad annoiarsi facilmente e ad essere dunque alla ricerca continua di svaghi tra i più disparati. Il suo preferito sembra essere quello di importunare il prossimo al solo scopo di ''studiarne'' le infinite sfumature. Ama la propria nuova esistenza con tutta se stessa, senza alcun apparente rimpianto verso la sua vita ''umana'' di cui ha ricordi piuttosto vaghi, che solitamente si presentano sotto forma di flashback del tutto casuali. L'unico anno che ricorda perfettamente è quello che ha separato il suo diciassettesimo compleanno dalla maggiore età (che di fatto non ha mai raggiunto). Ciò la porta a ricordare ogni istante passato in stato cosciente in quel seminterrato, e in particolare l'individuo con cui l'ha passato. Sì, desidera trovarlo, ma più che un desiderio di vendetta, parola della quale probabilmente le sfugge il senso, Leben brama divorare il cervello che l'era sembrato così invitante e succulento per via dell'odore di insanità e morte che emanava. Quello è ciò che non può dimenticare: non il dolore, non le emozioni che ha provato da umana, non quello che l'è stato fatto (o almeno non del tutto) ma la fame che il profumo delle carni di quel ''Victor'' era riuscito a suscitarle. Da qui, è chiaro che Leben somigli (almeno quando si parla di cibo) più a una belva famelica che ad un'umana, ma questo è un dato di fatto: se è sazia, è una creatura neutrale che pensa solo a se stessa e che al massimo si diverte a importunare e spaventare il prossimo, ma se ha fame... Se ha fame chiunque farebbe meglio a puzzare di plastica e a non avere nessuna minima, infima, quasi inesistente ferita sul corpo. Perché lei la sente...Segni particolari:- Essendo stata in vita una sorta di piccolo "genio", con un quoziente intellettivo ampiamente sopra la media, pur non ricordando la maggior parte del vissuto antecedente alla propria rinascita, la sua intelligenza spiccata si manifesta spesso attraverso azioni che le vengono naturali nonostante tutto. Tra queste, si trova a proprio agio con la tecnologia, tanto da saper programmare al pari di un professionista del settore, e potrebbe inoltre sostituire la maggior parte dei "suoi" insegnanti se solo volesse. Peccato che tutta questa conoscenza inconscia venga totalmente sprecata dai suoi passatempi preferiti: il cibo e il sesso.- Presenta uno strano attaccamento per il look che aveva in vita, quello di una ragazza "aristocratica" e un po' "all'antica", senza sapere bene neppure lei il perché. Per tal motivo, tiene molto agli indumenti che aveva indosso quand'è morta e cerca di spogliarsi sempre prima di compiere azioni che possano rovinarli, arrabbiandosi a morte se essi vengono danneggiati. Se non riesce a "proteggerli", solitamente si premura sempre di recuperarli e farli aggiustare, qualunque sia il loro stato. Li ha inoltre fatti riprodurre in decine di copie che tiene nel proprio armadio, così da avere sempre un cambio a disposizione per ogni evenienza.Per omaggiare invece la propria nuova esistenza e quasi "festeggiarla" ogni singolo giorno, quando si trasforma e i suoi capelli vengono consumati, per infine ricrescere più lunghi che mai, solitamente preferisce tagliarli di nuovo, nello stesso modo disordinato e poco attraente in cui Victor lo fece a suo tempo, così da mantenere l'aspetto che la sua nuova "esistenza" le ha donato.- In generale, mostra una certa possessività per tutto ciò che ritiene proprio, sia questo oggetto o persona. La sua "possessività" tuttavia è diversa da quella che potrebbe provare un comune umano per qualcuno. Semplicemente, ritiene che solo lei e pochi eletti sotto sua concessione, possano prendersi il divertimento di "rompere" qualcosa di "suo". Questo vale per i suoi amati "coinquilini" (PNG servitori) come per le sue prede in generale o, perché no, i suoi vestiti.- Ha la consuetudine di collezionare oggetti di vario tipo appartenenti a individui che trova interessanti o, semplicemente, a ''prede'' a cui intende dar la caccia (il portafoglio rubato a ''Vic'', ad esempio; o il dito di Raphael Kyosuke).- Ha un olfatto inconsuetamente sviluppato, molto più simile a quello animale che umano, quasi fosse un predatore. Inutile dire risulti sensibilissimo al sangue.- Si eccita con estrema facilità, in più di un senso, molto spesso per motivi incomprensibili.- Ha un portamento estremamente femminile ed elegante, in netto contrasto con tutto ciò che è. Probabilmente uno strascico dell'umana che era..: Background:
Non ci sono troppe parole da sprecare per un passato che di ''passato'' ha ben poco. Una bambina nasce nel 2090 in una nazione ''X'' del mondo, in questo caso la Germania, nel Sacro Impero Romano. Nasce in una famiglia agiata, "normale", senza nessun fastidioso "potere speciale" che nel periodo sopracitato si è rivelato la piaga di molti, e cresce con tutte le fortune che solitamente contraddistinguono una persona nata con la cosiddetta "camicia" dal solito sfigato qualunque: salute, bellezza, intelligenza e soldi. Il nome che le viene dato è "Leben" letteralmente "vita", che più che un nome si rivelerà essere una beffa del fato che ella verrà a conoscere solo in un secondo momento, alla veneranda età di 18 anni, precisamente nell'anno 2108... i giorni nostri. Prima che tale beffa venga alla luce, 17 anni di "normalità" contraddistingueranno il passato della giovane. Una normalità contraddistinta da una vita agiata e da un talento spropositato nei campi più variati, tanto da portarla a teatro in varie occasioni, come cantante e musicista, o in passerella, come modella. In sostanza, solo gioia e successi finché, proprio il giorno del suo diploma, la ragazza che sino a un momento prima era stata una studente modello tale da arrivare a diplomarsi con un anno d'anticipo... svanisce nel nulla. Proprio quel giorno, senza un motivo, senza una spiegazione. Classica fuga d'adolescente? si domandano i giornalisti. Rapita per un riscatto!si convincono i genitori. Ma a volte la realtà può rivelarsi persino peggiore delle più nere paure che una famiglia può avere perdendo il proprio figlio, soprattutto in un periodo dove esperimenti, ''mostri'', demoni e creature assetate di violenza e sangue sono all'ordine del giorno ben più dei semplici crimini di poco conto. E questo è il caso. Non che fosse stata rapita da un demone certo, ma se fosse successo probabilmente le sarebbe andata meglio di come effettivamente andò.Un certo ''Victor Müller'', imprenditore all'anagrafe, ricercatore di dubbio genere nell'effettivo, senza alcuna laurea ma con un insolita passione per la scienza, nonché individuo dalla psiche terribilmente instabile e ''non del tutto sana'' decise un giorno che qualcuno doveva morire. I primi a farlo dovevano essere i suoi ex compagni di liceo, ora dottori praticanti, chi chirurgo chi scienziato, che da ragazzo l'avevano sempre preso di mira per il suo apparente essere ''ritardato''. I secondi dovevano essere i genitori che non avevano mai creduto in lui, scoraggiandolo in tutto ciò che faceva, elogiando d'altra parte il fratello gemello che era tutto ciò che lui non era mai riuscito a essere... lui era il terzo della lista, a dover morire. Ciò che mancava a Victor però, era un'arma. Un'arma che potesse uccidere tali immeritevoli individui al posto suo, un'arma che potesse portare a termine per lui la sua vendetta. Ma pagare un killer scelto non sarebbe stato soddisfacente! No. Dovevano soffrire, morire lentamente, e dovevano farlo provando... paura. Ma non la paura del dolore o quella della morte, no. Doveva essere orrore quello che avrebbero provato, doveva essere disgusto, dovevano farsi addosso e morire ricoperti di feci e orine! Sì. E l'avrebbero fatto. Fosse l'ultima cosa che faceva... l'avrebbero fatto.L'idea che aveva in mente per farlo tuttavia non era facile da portare a compimento, gli serviva una cavia, una cavia che nessuno avrebbe mai cercato. Peccato che egli, nella sua totale estraniazione dal mondo, si era imposto di portare a termine il proprio piano in fretta. Così, la cavia che nessuno doveva trovare fu ''Leben Meyer'', la bionda, bellissima ragazza prodigio che tutta la nazione aveva in bocca. Canto, disegno, calcoli immediati, pianoforte, violino, cucito... non c'era niente all'apparenza che quella meravigliosa creatura non sapesse fare... e scoprirlo non fece altro che rendere Victor più intimamente soddisfatto quando tale creature finì sotto effetto del cloroformio nel suo furgoncino. Meravigliosa, intelligente, fortunata e... indifesa. Ebbe la tentazione di fare qualcosa di decisamente poco puro con lei prima di portare a compimento il suo ''esperimento'', ma non ebbe mai il coraggio di farlo. Le donne gli facevano paura, proprio come sua madre gli aveva sempre fatto paura.Fu così che Leben Meyer morì, a 17 anni appena compiuti, in un seminterrato adibito a sala torture operatoria, in una città ben lontana dalla Germania chiamata ''Kurayami''. Victor aveva fretta sì, ma non era uno stolto. Fu una morte indolore la sua, in fondo seppur bella e fortunata, Victor non aveva tempo da sprecare, e poi ciò che le avrebbe fatto dopo... sarebbe stata quella la giusta punizione.Vi siete mai domandati, come si crea... un mostro? Victor non se lo chiese, non perse tempo, ma mise in pratica ogni possibilità che gli venne in mente nel tempo. Esperimento dopo esperimento, giorno dopo giorno, mese dopo mese, fallimento dopo fallimento... alla fine dell'anno ciò che era stato della ragazza che mesi prima tutti avevano adorato, nessuno l'avrebbe potuto immaginare.Era stata uccisa certo, e questo era forse supponibile... ma era stata anche riportata ''in vita'', e ciò che l'era stato impiantato, ciò che Victor l'aveva fatta diventare... era quanto di più orrido, disgustoso, raccapricciate, ci fosse a questo mondo. Un mostro in mezzo ai mostri, ecco cosa era diventata... e il suo creatore non poteva che esserne soddisfatto.Ma c'era qualcosa sfuggito ai calcoli, un dettaglio mancato tra i mille messi in conto: ciò che avrebbe pensato la creazione della propria ''nascita''. Perché Victor non aveva pensato a un cervello da modificare, aveva supposto erroneamente che privando della vita una creatura e donandogliene un'altra che "vita" certamente non era, essa sarebbe stata così bramosa, affamata, che quel cervello si sarebbe infine decomposto da sé...Così però non fu. I suoi calcoli si rivelarono sbagliati. E se anche quella ''cosa'' l'avrebbe definita zombie, certamente non aveva il cervello di uno zombie... solo la fame.Quel giorno tornando a casa trovò giusto una grossa pozza di sangue e la zampa del suo Dobermann sul tappetino all'entrata, fu l'unica traccia che la creatura si lasciò dietro, insieme alla serratura manomessa. Scese in fretta le scale, corse come mai in vita sua... solo per trovare la gabbia di contenimento aperta. Attenzione: non distrutta, ma semplicemente aperta. Da lì Victor capì il proprio imperdonabile errore, e insieme a tale presa di coscienza comprese che l'unico a morire per "mano" della sua stessa creazione... sarebbe stato lui.''La creatura'', d'altro canto, tornò in quella casa pochi giorni dopo, trovandola ovviamente vuota e senza traccia alcuna dei momenti passati in quel seminterrato: il lettino improvvisato, i macchinari, gli strumenti, i documenti, ogni progetto, ogni singolo appunto... tutto sparito. Un sorriso lento e macabro, si dipinse sul suo viso. La fuga dell'uomo era infatti la cosa più divertente ed ''eccitante'' che potesse succederle e così decise, decise che sarebbe tornata nella sua nazione nativa, alla ricerca di quell'interessante uomo. Non che avesse fretta, certo. In fondo... in fondo aveva tutto il tempo del mondo.-A neppure un mese dall'arrivo in Germania: la svolta.Leben scoprì cosa fosse davvero diventata durante un pomeriggio che per ogni creatura al di fuori di lei era come gli altri: risa, schiamazzi o combattimenti, doveri, ad ognuno il suo insomma. Ma a lei... a lei un vicolo e una persona dall'odore particolarmente piacevole, a lei la scoperta che, malgrado non sentisse quasi più niente a livello di sensazioni, era ancora capace di provare qualcosa di forte, qualcosa di meraviglioso: la fame. Era un desiderio così intenso, che se avesse ancora potuto provar dolore la sua gola avrebbe bruciato e non ci volle molto per assecondarlo. Il mostro che era stato impiantato dentro di lei, rendendola a propria volta mostro, decise infatti per sé e così anche per Leben. Mutata nell'aspetto come nel resto, ''la creatura'' fece a pezzi l'uomo in quel vicolo buio e isolato... o che perlomeno sarebbe dovuto essere tale.Fu uno spettacolo davvero interessante quelle che la zombie offrì inconsciamente agli spettatori: una danza, la sua era come una danza che muoveva i propri passi a ritmo di Requiem. Movimenti sinuosi, femminili, portati avanti tuttavia da un'arma disgustosa. Non si sa come, ma invece che decidere di distruggere quell'arma, invece che eliminare il pericolo, i suddetti "spettatori" ne rimasero impressionati. Spettatori provenienti dai piani alti del governo stesso, che decisero di sfruttare quella scoperta in qualche modo. Tuttavia, una creatura simile non poteva girare a piede libero per la Nazione senza venir monitorata, non poteva ammazzare così indisturbata persone a caso... forse però avrebbe potuto ammazzare le persone "giuste". Fu così che Leben divenne un "mostro legalizzato", tenuto "buono" tramite pasti giornalieri gentilmente offerti dai "piani alti"; delinquenti per di più o più semplicemente individui scomodi. E quale posto migliore in cui nascondere qualcosa di simile, in cui rendere insospettabile la creatura più sospettabile se non... una scuola?
.: Potere: Gebiss [+]Più che un'abilità, una maledizione. ''Gebiss'' non è infatti un dono, un potere, un'abilità innata...''Gebiss'' è il nome di un parassita creato dallo stesso Victor per i propri malati scopi. Egli ha avuto la brillante idea di installare questo organismo all'interno del cadavere di Leben prima di riportarla in vita, ed esperimento dopo esperimento è riuscito a renderlo capace di adattarsi perfettamente al suo corpo, mutandone la forma e riuscendo persino, all'evenienza, a riportarlo allo stato originale. Lo scopo di questo parassita è quello esclusivo di rendere il corpo ospite: ripugnante, spaventoso, ma soprattutto, letale. Una vera e propria arma capace di seminare il terrore...e non solamente per il Requiem che pare accompagnarla. Questo parassita diabolico che è stato impiantato nel cervello di Leben infatti, non ha solo trasformato la ragazza in un mostro animato unicamente dalla propria fame, ma le ha anche conferito delle abilità assolutamente terrificanti. Anzitutto il parassita conferisce al suo organismo un metabolismo assurdo, qualsiasi cosa lei mangi viene digerita all'istante, quando si tratta di composti particolarmente difficili da liberare dal corpo, addirittura queste sostanze vengono bruciate sotto forma di un fumo azzurro molto intenso. In battaglia, le sostanze nutritive vengono bruciate così velocemente che fuoriescono direttamente dalla testa di Leben trasformando la sua chioma in una fiamma azzurra tutt'altro che ascendente, e del tutto simile a dei capelli. La fiamma azzurra non ha un calore sufficiente a danneggiare le persone ed è stabile unicamente grazie al consumo di sostanze nutritive continue, tuttavia non rappresenta una reale offensiva. I capelli di Leben, grazie al suo metabolismo, ricrescono rapidamente ogni volta che la fiamma si estingue. Sebbene questa non sia un elemento offensivo del suo potere, testimonia la potenza di ciò che realmente è in grado di fare. In battaglia il parassita prende il dominio di tutti i suoi nervi, un corpo normale e umano non sarebbe in grado di sostenere un simile stress che va a modificare il corpo con l'oscurità e lo distrugge fino a ricrearne le parti interessate a suo piacimento. Ma Leben non soffre il dolore né teme la morte, quindi può controllarlo alla perfezione. Oltre alla fiamma azzurra sul suo capo, Leben ottiene una spessa corazza di materiale organico misto ad oscurità che le copre completamente gli arti superiori, tra cui le spalle, e gli arti inferiori fino alle ginocchia. Su tutta la lunghezza della colonna vertebrale si estende una linea spinata che scende fino a coprirle minimamente le intimità, e si allarga sul petto per coprirle i seni. Tutte le punte della schiena, quelle più piccole posizionate sull'avambraccio, quelle leggermente più grandi sui gomiti e le varie posizionate sulle gambe sono affilate come rasoi e fatali come tali. Sugli avambracci ce ne sono 4, più piccoli ma comunque letali, mentre sui gomiti ce n'è una soltanto, leggermente più ricurva ma lunga 20 cm. Sulle gambe ce ne sono tre: una che segue la linea posteriore dei lunghi tacchi che si vanno a generare, mentre altre due ai lati seguono la stessa forma. Ogni singola lama può essere rimpicciolita quanto serve per non creare alcun fastidio nei movimenti di Leben. Sulla "scarpa" che si va a generare vi sono posizionate due cinte fatte di piccole punte, non molto aggressive ma che comunque possono essere utilizzate in battaglia. I tacchi sono spuntoni pericolosissimi, le dita sono come sciabole e le punte dei piedi sono affilate ai lati. Già semplicemente dall'attivazione del parassita e dallo stravolgimento del suo corpo, Leben diviene una macchina da guerra. Ma cosa la rende realmente macabra e disturbante? L'oscurità può prendere la sua carne, distruggerla e deformarla a suo piacimento al punto da creare una complessa corazza, cosa le impedisce allora di prendere semplicemente parti del corpo e deformarle a suo piacimento? In battaglia Leben può spaccare letteralmente il suo corpo per far comparire tra le spaccature delle fauci diaboliche, armate di zanne fatte di tenebra e ogni singola parte viene munita di un piccolo "stomaco" per digerire facilmente qualsiasi cosa venga divorata con l'estremo metabolismo di Leben. Leben può spaccare i palmi delle mani ed aprire delle fauci, può dividere un braccio a partire dallo spazio tra medio e anulare e creare una spaccatura fino alla spalla, generando così una grande bocca più lunga che larga. Può rompere le sue guance per allargare orribilmente la sua bocca, può aprire di lungo il suo stomaco per generare una bocca che porti direttamente nelle sue budella. Nulla le vieta di estendere questa abilità fino ai seni e alle sue più proibite intimità. In funzione della grandezza della spaccatura sullo stomaco sarà possibile mordere materiali sempre più grandi, e grazie al metabolismo estremo di Leben è possibile digerire praticamente qualsiasi cosa. Tuttavia ci sono delle limitazioni, poiché il metabolismo di Leben è ottimale contro carne priva di vita, mentre quella energetica è estremamente più complessa da digerire. Quindi per digerire materiali organici è necessario prima strapparli dal corpo del bersaglio, altrimenti non si otterrà nulla di più che un terribile morso da quelle diaboliche fauci. I denti, indipendentemente dalla grandezza della bocca, non superano mai i 7 cm di lunghezza per una base di massimo 7 mm di diametro. Quando Leben tenta di divorare un oggetto inorganico ma dalla resistenza elevata, deve essere in grado di poterlo inglobare completamente, altrimenti la digestione sarà troppo lenta per essere applicata al combattimento. Se invece Leben riesce a spezzare il materiale e adattare la parte spezzata alle sue bocche più piccole, allora la digestione avverrà senza problemi. La capacità di Leben di aprire bocche diaboliche su tutto il corpo e il suo metabolismo esagerato, la rendono la divoratrice per eccellenza che non prova nessun tipo di pietà di fronte ai suoi prelibati pasti. Leben ha tuttavia un limite di bocche che può aprire contemporaneamente sul suo corpo, e questo vale anche per le sue tecniche, che le consentono di modificare le parti avvolte dall'oscurità per poter creare fauci che si liberino dai meri limiti del suo patetico corpo umano.Level I (SBLOCCATO)- Leben può strappare la sua carne per generare fino a 2 bocche di dimensioni varie sul suo corpo. Entro questo limite vi è anche il numero massimo di tecniche che creano delle bocche sul suo corpo.- La resistenza del materiale oscuro che corrompe la carne deforme è leggermente inferiore al ferro.- Quando una delle sue armi o le sue bocche entrano in contatto con un materiale organico o inorganico, il metabolismo che le compone fa in modo che il materiale risulti leggermente meno resistente del normale. Questo effetto ha un'efficacia minima sui materiali inorganici.- Quando Leben subisce un'amputazione o una ferita grave che le apra uno squarcio nel corpo, guadagna una zona bonus dove far uscire le sue terribili fauci, proprio sulla ferita ricevuta. Non è possibile sfruttare questo punto per incrementare il numero di tecniche.Level II (SBLOCCATO)- Leben può strappare la sua carne per generare fino a 3 bocche di dimensioni varie sul suo corpo. Entro questo limite vi è anche il numero massimo di tecniche che creano delle bocche sul suo corpo.- La resistenza del materiale oscuro che corrompe la carne deforme è simile al ferro.- Quando una delle sue armi o le sue bocche entrano in contatto con un materiale organico o inorganico, il metabolismo che le compone fa in modo che il materiale risulti leggermente meno resistente del normale. Questo effetto ha un'efficacia minima sui materiali inorganici.- Quando Leben subisce un'amputazione o una ferita grave che le apra uno squarcio nel corpo, guadagna una zona bonus dove far uscire le sue terribili fauci, proprio sulla ferita ricevuta. Non è possibile sfruttare questo punto per incrementare il numero di tecniche.Level III(SBLOCCATO)- Leben può strappare la sua carne per generare fino a 5 bocche di dimensioni varie sul suo corpo. Entro questo limite vi è anche il numero massimo di tecniche che creano delle bocche sul suo corpo.- La resistenza del materiale oscuro che corrompe la carne deforme è leggermente superiore al ferro.- Quando una delle sue armi o le sue bocche entrano in contatto con un materiale organico o inorganico, il metabolismo che le compone fa in modo che il materiale risulti meno resistente del normale. Questo effetto ha un'efficacia minima sui materiali inorganici.- Quando Leben subisce un'amputazione o una ferita grave che le apra uno squarcio nel corpo, guadagna una zona bonus dove far uscire le sue terribili fauci, proprio sulla ferita ricevuta. È possibile sfruttare questo punto per incrementare il numero di tecniche.Level IV- Leben può strappare la sua carne per generare fino a 7 bocche di dimensioni varie sul suo corpo. Entro questo limite vi è anche il numero massimo di tecniche che creano delle bocche sul suo corpo.- La resistenza del materiale oscuro che corrompe la carne deforme è molto superiore al ferro.- Quando una delle sue armi o le sue bocche entrano in contatto con un materiale organico o inorganico, il metabolismo che le compone fa in modo che il materiale risulti meno resistente del normale.- Quando Leben subisce un'amputazione o una ferita grave che le apra uno squarcio nel corpo, guadagna una zona bonus dove far uscire le sue terribili fauci, proprio sulla ferita ricevuta. È possibile sfruttare questo punto per incrementare il numero di tecniche.
''Ehi, cos'è quel colorito biancastro? Non hai mica a che fare con uno zombie che brama le tue cervella e da un momento all'altro ti salterà addosso per divorar... Ops, aspetta un momento...''